
Sono tanti i pareri contrastanti dopo la Rolex 24 at Daytona, manifestazione che ha segnato il debutto della categoria GTP. Acura, Porsche, BMW e Cadillac hanno iniziato una nuova era, quattro costruttori che hanno scelto di scommettere sulle nuove LMDh a discapito delle Hypercar che per ora vediamo solamente nel FIA World Endurance Championship.
Acura ha vinto con Shank Racing confermandosi al vertice della serie, Cadillac ha occupato la terza e la quarta posizione del gruppo con le due vetture gestite da Chip Ganassi Racing. General Motors ha sofferto un po’ di più rispetto all’ARX-06 #60 ed alla riconoscibile Acura #10 del Wayne Taylor Racing with Andretti Autosport, realtà che in ogni caso non sono state esenti da alcuni problemi tecnici in pit road.

Ricordiamo infatti i ripetuti interventi (specialmente nelle prime ore) al posteriore dell’auto #60, una situazione simile alla rivale di WTR che con Ricky Taylor e Filipe Albuquerque ha collezionato nuovamente il secondo posto finale alle spalle di Tom Blomqvist/Colin Braun/Simon Pagenaud/Helio Castroneves.
Acura e Cadillac hanno sfruttato al meglio dei prototipi che di fatto sono evoluzioni delle collaudate DPi, categoria di auto che ha completato il proprio ciclo d’esistenza con l’ultima Petit Le Mans. I brand citati guardano ora alla selettiva sfida di Sebring, mentre Cadillac è concentrata a debuttare al meglio anche nel FIA WEC in cui tutto sarà differente.

Le LMDh dovranno infatti essere bilanciate con le Hypercar che non necessariamente saranno più rapide sul singolo giro ed in termini di consumi. Le LMDh hanno infatti mostrato dei notevoli riferimenti cronometrici in quel di Daytona, il tempo di Tom Blomqvist in qualifica è stato di 1.34.031 contro il 1.33.685 registrato nel 2019 dalla Mazda di Oliver Jarvis.
Il ‘Balance of Perfomance’ sarà un aspetto da non sottovalutare per Cadillac e per Porsche, il secondo costruttore che vedremo presente tra IMSA e WEC nel 2023. Non dimentichiamoci infatti che la V-LMDh e la 936 si troveranno a fronteggiare una flotta di prototipi di un’altra categoria, una dimensione differente all’IMSA in cui le GTP (nome con cui si indica la top class) è rappresentata esclusivamente dalle LMDh.

Attenzione in ogni caso a non dare delle sentenze affrettate e soprattutto a non confondere quanto accade nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship con le dinamiche di un Mondiale che dopo Sebring si sposterà in Europa per gli appuntamenti di Portimao, Spa-Francorchamps, Le Mans e Monza.
Sebring sarà l’inizio di una nuova storia del mondo delle gare di durata, la prima volta in cui il FIA WEC vedrà al via dei nuovi prototipi insieme ai confermati Glickenhaus, Toyota e Peugeot. Nello stesso tempo vi sarà la 12h valida per l’IMSA, una sfida che nuovamente vedrà in scena anche Porsche e BMW.

Nel primo caso sono tanti i dati raccolti dal costruttore teutonico a Daytona, una sfida importante in cui qualche problema di troppo ha tolto alle due vetture di Penske la chance di contendersi il successo. Gli inconvenienti fanno parte del gioco, resta in ogni caso la certezza che il costruttore di Stoccarda abbia tra le mani un prodotto oltremodo interessante che ha saputo reggere il passo dei migliori a più riprese. La 963 #6 ha per certi versi giocato fino all’ultimo per un piazzamento sul podio, indubbiamente l’incidente di Nick Tandy al ‘Kink’ ha inciso negativamente sull’esito della Rolex 24.
Discorso differente per BMW che dopo una lunga pausa è tornata nel mondo dei prototipi. Non lasciamoci ingannare dal ritiro durante le prime fasi di competizione da parte dell’auto #25, un danno tecnico che può capitare. Il progetto di BMW, Dallara e Rahal ha bisogno di tempo, i bavaresi non hanno avuto il medesimo periodo temporale a disposizione dei rispettivi competitor. La prima prova è andata male, ma nelle sfide sprint o addirittura nelle restanti tappe della Michelin Endurance Cup (Sebring/Glen/Road Atlanta) non è da escludere un ritorno delle due auto ufficiali nella parte alta della graduatoria.

BMW ha tutte le carte in regola per fare bene, forse non è sbagliata la scelta di entrare nel FIA WEC solamente dal 2024. Nel frattempo tutte le risorse verranno spostate sulla LMDh che in North America ed in Europa avrà il tempo necessario di crescere ed arrivare più competitiva che mai all’opening round che per la prima volta sarà in Qatar in quel di Lusail.
Il conto alla rovescia per Sebring è iniziato con la bandiera a scacchi che abbiamo visto nel ‘World Center of Racing’. Sono tanti gli interrogativi che è doveroso porsi dopo l’avvento delle GTP, sono molteplici i motivi per cui serve attendere altri ‘esperimenti’ per avere un quadro completo della situazione. L’era delle LMDh e delle Hypercar è iniziata, godiamoci questo spettacolo unico con la consapevolezza di vivere una parentesi storica della nostra disciplina.

Luca Pellegrini
Foto. Piero Lonardo.