100 volte Le Mans

A causa delle agitazioni interne del maggio 1968, la trentaseiesima edizione della 24 Ore di Le Mans fu spostata da giugno a settembre, diventando l’atto conclusivo del FIA World Sportscar Championship.

Per migliorare le condizioni di sicurezza, una chicane fu aggiunta prima della pit-lane, modificando per la prima volta significativamente il layout che era rimasto pressoché invariato dal 1932. L’orario di partenza, invece, fu spostato dalle 16.00 alle 15.00.

Furono 94 le richieste di ammissione alla gara per i 54 posti disponibili. Grandi assenti le tre Ferrari ufficiali, ritirate dalla competizione in segno di protesta contro il cambio di regolamenti.

Nonostante la pista fosse bagnata, alcuni piloti scelsero di partire con gomme da asciutto. Willy Mairesse, cercando di guadagnare tempo alla partenza, non chiuse correttamente la portiera della sua Ford GT40 che si staccò dalla sua vettura sul Mulsanne Straight, causando un incidente che metterà fine alla sua carriera. Al termine del primo giro, Porsche occupava le prime quattro posizioni seguita da un trio di Ford.

Dopo due ore di gara, la rischiosa scelta di partire con mescole slick ricompensò il duo Siffert/Herrmann, al comando su Porsche 908 con un giro di vantaggio sulla concorrenza. Dopo quattro ore di completo controllo, un problema alla frizione costrinse il costruttore di Stoccarda al ritiro cedendo la prima piazza alla Ford del duo Rodriguez/Bianchi seguita da quella di Hawkins/Hobbs, protagoniste di un duello notturno.

Dopo sei ore di gara, Porsche e Ford erano tutte nello stesso giro e le posizioni cambiavano continuamente ad ogni giro di pit stop.

Piazzato in nona posizione dopo una serie di guai meccanici al via, Henri Pescarolo si rese protagonista di una rimonta sotto la pioggia battente nonostante la rottura del tergicristallo e il rifiuto del compagno di squadra di guidare la sua Matra in condizioni non ottimali.

Il ritorno della pioggia concesse alla Ford di guadagnare sugli avversari, estendendo giro dopo giro la leadership. Alle 6.30 del mattino erano 7 i giri di vantaggio sull’Alfa Romeo in seconda posizione.

L’incidente più spettacolare della corsa, anche se senza conseguenza gravi, fu quello di Mauro Bianchi: a quattro ore dal termine, perse il controllo della sua Alpine che nello scontro con il muro a bordo pista prese fuoco.

A tre ore dalla fine l’Alfa Romeo in seconda posizione fu costretta a cedere la seconda posizione a causa di un pit durato 30 minuti per riparare una sospensione. Un’ora più tardi, la Matra di Pescarolo/Servoz-Gavin, che aveva ereditato la seconda piazza, forò uno pneumatico e, nel tentativo di tornare ai pit, danneggiò irreparabilmente un componente elettrico.

Al termine della gara la Ford in prima posizione affidata al duo Rodriguez/Bianchi chiuse con cinque giri di vantaggio sulla Porsche di Spoerry/Steinemann.

100 volte Le Mans (prologo)

Atto primo

Atto secondo 

Atto terzo

Atto quarto

Atto quinto

Atto sesto

Atto settimo 

Atto ottavo

Marco Rocchi

Foto. 24 Hours of Le Mans

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