Delle 51 auto al via dell’edizione 1969 della 24 Ore di Le Mans, quasi un terzo erano marcate Porsche. La casa di Stoccarda aveva monopolizzato la scena conquistando con anticipo il campionato e si presentava sul Circuit de la Sarthe come la favorita da battere. Come da pronostico, la pole position fu conquistata dalla 917 del duo Ahrens/Stommeln.
Al via della gara Jacky Ickx, memore dell’incidente al primo giro dell’edizione precedente, si prese tutto il tempo necessario ad allacciarsi le cinture di sicurezza, lamentando il fatto che la procedura di partenza attuata fino a quel momento fosse pericolosa. Ricordiamo infatti la tradizionale procedura di correre a piedi da un lato all’altro del rettilineo principale prima di iniziare l’evento.
Purtroppo, i dubbi del pilota Ford sulla sicurezza si dimostrarono fondati durante il primo giro di gara: John Woolfe perse il controllo della 917 acquistata solo pochi giorni prima schiantandosi. A causa della mancata chiusura delle cinture di sicurezza, Woolfe fu sbalzato fuori dalla vettura. Trasportato in ospedale in elicottero, morì durante il tragitto.
Cinque Porsche si posizionarono nelle prime cinque posizioni fino all’inizio dei pit. Durante le prime ore di gara, l’Alpine della coppia Cortanze/Vinatier, al comando di categoria, perse una ruota alla curva Indianapolis, riparata grazie ad uno spettatore che prestò al pilota gli strumenti necessari a riparare l’automobile. Tre Porsche continuarono a comandare la scena, in vetta davanti a Ford.
La situazione non è cambiata fino a quattro ore dalla conclusione. Le auto tedesche occupavano le prime due piazze con un vantaggio di 5 giri ma, alle 10.15 si fermarono ai box per un pit non previsto. I meccanici esaminarono le vetture, ma non riuscirono a trovare il danno. Poco dopo, entrambe le auto accusarono problemi meccanici e furono costrette al ritiro.
In pochi minuti il duo Ickx/Ford, partito dal fondo dello schieramento, comandava la gara. Dietro la Porsche di Herrmann recuperava terreno arrivando ad essere nello stesso giro del leader dopo l’ultimo pit. Ickx ed Hermann diedero spettacolo in pista battagliando e al tempo stesso tentando di controllare i problemi meccanici che affliggevano le loro automobili.
Ad un minuto dalla fine, i due tagliarono il traguardo e furono costretti a risparmiare carburante per essere sicuri di arrivare al termine. Il sorpasso decisivo di Ickx su Hermann arrivò grazie alla scia nel rettilineo successivo al Mulsanne Straight, consegnando la vittoria alla Ford. I tedeschi si consolarono con l’acuto in GT con la 910 di Poirot/Maublanc.
Marco Rocchi
Foto. 24 Hours of Le Mans
Lascia un commento