
Ferrari ed Antonio Fuoco hanno stabilito una storica pole-position a Sebring nell’opening round del FIA World Endurance Championship. L’ex pilota di FIA F2 svetta contro il cronometro abbattendo Toyota negli ultimi decisivi minuti, la Rossa guiderà il gruppo domani quando inizierà un 2023 da non perdere.
Ferrari ha firmato il best lap in 1.45067 con oltre due decimi di scarto su Brendon Hartley (Toyota Gazoo Racing #8) e Kamui Kobayashi (Toyota Gazoo Racing #7). Cadillac Racing #2 ha dovuto accontentarsi della quinta piazza con Alex Lynn, presente sullo schieramento alle spalle della 499P #51 di Alessandro Pier Guidi.
Porsche e Peugeot inseguono alla vigilia della otto ore di domani, Glickenhaus e Vanwall appaiono decisamente inferiori ai rivali. Da rimarcare un piccolo problema tecnico per la 9X8 #93 che nei primi minuti del turno si è fermata all’uscita di curva 7.
LMP2
United Autosports #23 guiderà il gruppo domani in LMP2 dopo aver messo tutti in riga grazie all’ottima performance da parte di Oliver Jarvis. Il campione in carica dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship ha preceduto Pietro Fittipaldi (JOTA #28) e Robin Frijns (WRT #31), rispettivamente in seconda ed in terza piazza al termine di una sessione oltremodo interessante. Leggermente più arretrate le due Oreca di PREMA, pronte per rifarsi domani nelle 8h previste.
GTE
Debutto con Porsche e pole per Iron Lynx e le Iron Dames nella classe GTE del FIA WEC. La belga Sarah Bovy ha registrato il miglior giro dopo un’estenuante bagarre a distanza contro la Chevy #33 di Ben Keating. Il texano ha dovuto cedere, l’ex volto di Ferrari ha potuto festeggiare la seconda pole in carriera dopo quanto accaduto lo scorso luglio a Monza.
Terzo posto per Ahmad Al Harthy (ORT by TF #25/Aston Martin) davanti a Luis Perez Companc (Richard Mille AF Corse #83/Ferrari) ed a Stefano Costantini (AF Corse #21/Ferrari). Leggermente più attardata, invece, l’Aston Martin #98 di Northwest AMR del canadese Paul Dalla Lana.
Risultato qualifiche – 1000 Miles of Sebring
Luca Pellegrini
Foto. Piero Lonardo