Coniata negli anni ’50 da un venditore di Ford, l’espressione “Win on Sunday, sell on Monday” divenne un mantra per tutte le case automobilistiche che, nei decenni successivi, si sfidarono in pista per dimostrare al grande pubblico di potenziali acquirenti la qualità delle proprie vetture.
Sono ventitré le vetture GT iscritte all’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, l’ultima nell’era delle GTE. Tra queste, una sola Corvette C8.R, affidata al trio Nicky Catsburg/Nico Varrone/Ben Keating. A seguito dell’abolizione della classe GTE PRO, tutti gli equipaggi della classe devono sfoggiare almeno un pilota di categoria Bronze. Per l’equipaggio #33, l’obbligo è assolto da Ben Keating, uno tra i migliori piloti amatori presenti sulla griglia. Professione: venditore di Corvette tra le infinite attività.
Nonostante gli aggiustamenti al Bop (Balance of Performance), gli americani sono da tutti considerati il team da battere dopo le due vittorie ed il secondo posto conquistati nelle prime tre gare della stagione.
I pronostici sembrano essere sbagliati durante i test e le prove libere, quando i tempi fatti segnare dalla Chevy #33 non brillano mai in cima alla classifica. Tutto cambia nella sessione di Hyperpole, con Keating abile a firmare la pole position in classe con il tempo di 3:52.37 davanti all’Aston Martin #25 (TF Sport) e alla Ferrari #54 (AF Corse).
Alla partenza, Keating mantiene la posizione nonostante gli incidenti di P2 e Hypercar più avanti nel gruppo. Con meno di un giro completato, la direzione gara decide di neutralizzare la competizione per consentire le riparazioni delle barriere danneggiate dopo l’impatto della Cadillac #331 all’uscita della chicane Daytona. Il periodo di Safety Car durerà più di trenta minuti, la vettura #33 deciderà quindi di andare fuori strategia effettuando un pit anticipato. Rientrato in centro al gruppo delle GTE, Catsburg sarà costretto a fermarsi di nuovo ai box meno di un’ora più tardi a causa di un problema alla sospensione. La sosta costerà al team oltre due giri ma, come sempre sul Circuit de la Sarthe, nulla è deciso prima della bandiera a scacchi.
L’arrivo della pioggia al tramonto porta scompiglio in tutte le classi. Sarah Bovy (Iron Dames Porsche #85) conquista la prima posizione in classe, perfetta nell’approfittare di alcune uscite di scena causate dalle cattive condizioni della pista. Secondo posto provvisorio per #56 AO Racin Porsche, in rimonta con il sempre competitivo Matteo Cairoli. Nonostante i due giri di gap, la Corvette #33 continua a girare sui tempi dei primi della classe, il distacco resta invariato con il passare dei minuti..
Con il calare della notte, la pioggia peggiora ulteriormente le condizioni del circuito. La 911 RSR-19 di Cairoli si impone in cima al gruppo delle GTE ed inizia a dettare il passo. Tra le varie uscite di pista, sul monitor dei tempi spicca il nome di Nicky Catsburg, capace di portare al limite la C8.R e recuperando secondi preziosi sulla concorrenza. Grazie anche all’ingresso di una nuova Safety Car, gli americani recuperano un giro sulla testa della corsa.
Prima dell’alba la Corvette #33 torna ad essere nel giro del leader e, con otto ore ancora da coprire, inizia a diventare un vero contendente per il successo. L’entusiasmo si fa strada in casa Corvette, l’auto scala la classifica fino a piazzarsi in testa al gruppo delle GTE completando una rimonta che sembrava impossibile.
Marco Rocchi
Rivivi 100 volte Le Mans – tutte le puntate
Foto. Corvette Racing
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