Hertz JOTA Porsche firma la prima affermazione della propria storia nel FIA World Endurance Championship dopo una 6h di Spa-Francorchamps che sicuramente resterà nella storia. Callum Ilott/Will Stevens ottengono infatti il successo dopo aver disputato 1h e 44 minuti extra sul tempo assoluta della manifestazione, una decisione presa dopo una lunga red flag per l’impatto di Cadillac Racing #2 sul rettilineo del Kemmel.
Kevin Estre/Laurens Vanthoor/André Lotterer (Porsche Penske Motorsports #6) ed a Antonio Fuoco/Nicklas Nielsen/Miguel Molina (Ferrari AF Corse #50) concludono il podio overall, Richard Lietz/Morris Schuring/Yasser Shahin (EMA Manthey Porsche #91 si impongono in LMGT3.
Il recap della gara
Porsche ha controllato la prima ora di prova dopo aver ereditato la pole-position da Ferrari al termine delle qualifiche. Il prototipo di Fred Mako (Porsche Penske Motorsport #5) si è conteso il primato con Julien Andlauer, presente con la 963 #99 di Proton Competition.
Il secondo pilota citato ha avuto la meglio del transalpino nel traffico, Andlauer e Mako hanno completato la prima ora nell’ordine davanti alla vettura ufficiale #6 di Lauresn Vanthoor.
Avvio complicato, invece, per Cadillac Racing #2 e Toyota #8. La prima ha perso progressivamente posizioni dopo lo start dalla seconda piazza, mentre i giapponesi hanno dovuto recuperare dopo aver scontato una sanzione per un ‘infrazione tecnica’.
Proton Competition Porsche #99 ha continuato a controllare la scena con oltre 10 secondi di scarto sulla Ferrari #51 di Antonio Giovinazzi e la Porsche #5 di Fred Mako. Uscita dai box non abbastanza efficace per il transalpino, puntualmente beffato dal ritorno dalla prima delle due Rosse ufficiali.
+Il momento più importante delle prime due ore si è verificato a 4h e 25 dalla conclusione con un multiplo contatto che ha escluso Hertz JOTA Porsche #38 e WRT BMW M4 GT3 #46. Phil Hanson e Ahmad Al Harthy sono finiti rispettivamente contro le barriere, il britannico ha colpito la GT3 dopo aver subito una spinta da parte della BMW #20 di René Rast.
Tutti si sono fermati ai box per effettuare la seconda sosta ai box, la Porsche #99 ha tenuto la vetta nonostante un problema con la chiusura della portiera di destra. Neel Jani ha condotto il restart, l’elvetico ha gestito la ripartenza davanti a James Calado (Ferrari #51), Michael Christensen (Porsche #5) e André Lotterer (Porsche #6).
Nulla è cambiato fino a 3h dalla fine con un impatto contro le barriere dopo Blanchimont da parte della Porsche #5. La vettura teutonica si collocava provvisoriamente in zona podio, Christensen è stato costretto al ritiro dopo aver danneggiato in modo irrimediabile la propria LMDh.
Ferrari #51 non ha perso l’occasione per attaccare la testa della corsa dopo un nuovo passaggio ai box, Alessandro Pier Guidi è si è mostrato nettamente superiore a Neel Jani che entro la conclusione del proprio stint ha dovuto subire anche il ritorno ed il sorpasso da parte di Antonio Fuoco #50.
Il terzo momento della giornata è arrivato ad 1h e 30 dalla fine con un impatto contro le barriere da parte di Earl Bamber #2. La Cadillac è finita out sul ‘Kemmel’ dopo aver toccato la BMW M4 GT3 #46 del Team WRT, il neozelandese ha sbagliato a valutare le distanze durante il doppiaggio.
Gli organizzatori e la direzione gara hanno deciso di protrarre la competizione di 1h e 44 minuti, una scelta dovuta all’esaurimento del regolare tempo a disposizione. Tutti sono tornati quindi al volante, la graduatoria è ribaltata vista la presenza di alcune vetture presenti nello schieramento con una sosta effettuata prima della red flag.
Hertz JOTA Porsche #12 ha quindi trovato la vetta della competizione per la prima volta con Callum Ilott, il britannico ha iniziato a difendersi da Kevin Estre #6 e da Antonio Fuoco.
Il finale non ha modificato le carte in tavola, Hertz JOTA ha ottenuto la prima storica gioia nel Mondiale, una squadra composta da due piloti non si imponeva dalla 6h di Shanghai del 2014.
Hertz JOTA ha preceduto i sempre più leader del campionato Kevin Estre/Laurens Vanthoor/André Lotterer (Porsche Penske Motorsports #6) ed a Antonio Fuoco/Nicklas Nielsen/Miguel Molina (Ferrari AF Corse #50), protagonisti nell’ultima ora e mezza di una bella bagarre contro le Toyota.
Proton Porsche #99, Toyota GR #8, Toyota GR #7, AF Corse Ferrari #83, Alpine #35 e Peugeot #93 concludono nell’ordine una sfida storica che sotto ogni aspetto ha rispettato il regolamento sportivo di ACO e FIA.
LMGT3
Oltre al dominio di Sarah Bovy (Iron Dames Lamborghini #85) dalla pole-position, il primo vero colpo di scena della 6h di Spa è arrivato dopo 1h e 30 con un impatto contro le barriere in curva 8 che ha escluso la BMW #46 di Ahmad Al Harthy. La vettura, virtualmente presente in Top5, è stata colpita dalla Porsche #38 Hertz JOTA.
Dopo due ore tutti si sono fermati ai box al termine del tempo minimo dedicato ai piloti Bronze. Nicolas Costa (United Autosports McLaren #59) ha beffato in pit road la Huracan GT3 delle Iron Dames che da Bovy è passata nelle mani di Rahel Frey.
L’elvetica è tornata davanti sulla McLaren di Costa, la coppia ha tentato di allungare sulla temibile Aston Martin Heart of Racing #27 con il nostro Daniel Mancinelli. Ottimo ritmo da parte dell’italiano, chiamato a recuperare dopo il discreto stint di Ian James.
Il duello tra McLaren e Lamborghini hanno permesso il ritorno di Manthey EMA con Morris Schuring. Il #91 dello schieramento ha recuperato la concorrenza, padrone indiscusso della scena nel cuore della sfida.
La bandiera rossa dovuta all’impatto sul Kemmel tra la BMW #31 WRT e la Cadillac #2 ha protratto anche per la classe LMGT3 una 6h di Spa oltremodo complessa. Le Iron Dames #83 hanno approfittato della situazione per tornare leader, Michelle Gatting ha ripreso a duellare contro la McLaren #59 di Grégoire Saucy.
Il finale è stato più che mai avvincente, la Lamborghini #60 Iron Lynx si è infatti ritrovata al comando delle operazioni con il transalpino Franck Perera al volante. L’equipaggio italiano ha lottato in ogni modo per tenere il primato sulle Porsche di Manthey e soprattutto gestire il carburante fino all’ultima goccia.
La missione non è riuscita, la riconoscibile Lamborghini #60 ha dovuto alzare bandiera bianca ad un solo giro dalla fine. Perera ha saputo in ogni caso finire in terza posizione, Perera/Schiavoni/Cressoni hanno concluso alle spalle di Alex Malykhin/Joel Sturm /Klaus Bachler #92 e Richard Lietz/Morris Schuring/Yasser Shahin #91. Quest’ultima ha preceduto la gemella sotto la bandiera a scacchi, il sorpasso è arrivato nel corso dell’ultimo giro veloce.
Iron Dames Lamborghini #85, United McLaren #59, VISTA AF Corse Ferrari #54, D’Station Racing Aston #777, Proton Ford #88, Proton Ford #77 ed Akkodis ASP Lexus #87 hanno completato la Top10 di una sfida incerta fino alla bandiera a scacchi.
Prossima tappa del Mondiale nella leggendaria location di Le Mans per la competizione automobilistica più importante al mondo (15-16 giugno)
Luca Pellegrini