Porsche Penske Motorsport resta al comando, ma due caution in successione riaprono la lotta nella Rolex 24 at Daytona valida per l’IMSA WeatherTech SportsCar Championship. Nick Tandy precede l’auto gemella di Matt Campbell, le due 963 tengono teta alla BMW #24 di Kevin Magnussen.
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Il recap delle ultime ore
Senza caution, l’ultima è scattata a 10h e 14 dalla fine, Porsche Penske Motorsport ha allungato senza particolari problemi. La #6 e la #7 non si sono comunque risparmiate, Nick Tandy ha avuto provvisoriamente la meglio nei confronti di Matt Campbell.
Tutto è cambiato a 5h e 40 dalla fine con il ritorno della caution per dei detriti in pista. Porsche ha quindi perso tutto il proprio vantaggio, la Safety Car ha permesso il rientro di Acura Meyer Shank Racing w/Curb Agajanian #60, BMW #24 e Wayne Taylor Racing Cadillac #10.
Una nuova caution per un problema in GTD ha causato confusione tra le GTP. Filipe Albuquerque ha commesso un errore alla ripartenza toccando la BMW #25, mentre l’Acura #60 di Scott Dixon ha rimediato due sanzioni in successione per un’infrazione ai box e per speeding in pit lane. Penalità anche per la Cadillac #10, colpevole di aver spinto in testacoda la BMW #25.
Kevin Magnussen resta in lotta con le Porsche Penske Motorsport per il primato, gli altri inseguono un po’ più da lontano. Il danese non ha rivali alle proprie spalle visti i provvedimenti per Acura e Cadillac.
LMP2
Tower Motorsport #8, senza commettere errori, ha tenuto la prima piazza difendendosi da AO Racing #99 e Crowdstrike Racing by APR #04. L’ultima formazione citata ha perso ogni chance di imporsi al ritorno full-time nell’IMSA WTSC a 5h e 40 dalla fine in seguito ad un clamoroso errore in curva 5 di Colton Herta. Il californiano è finito contro le barriere di protezione dopo aver completamente sbagliato la frenata, il pilota Andretti per la NTT IndyCar Series si collocava in lotta per la Top3.
I due restart in successione hanno premiato Dane Cameron ed AO Racing #99. L’americano si è portato in vetta su Mathieu Vaxiviere (AF Corse #88) e Sébastian Alvarez (Tower Motorsport #8). Sanzione, invece, per United Autosports USA #22, vettura protagonista di una falsa ripartenza.
GTD PRO
AO Racing Porsche #77 ha perso la vetta della Rolex 24 at Daytona a 6h dalla fine in seguito ad un errore alla Bus Stop da parte di Klaus Bachler. L’austriaco, tradito dalle gomme fredde, ha tagliato la chicane perdendo tempo prezioso che ha permesso il rientro della BMW M4 GT3 EVO #1 Paul Miller Racing di Madison Snow e della Ford Mustang GT3 #65 di Dennis Olsen.
Presenti nella lotta anche Corvette Racing by Praff Miller Motorsport e GetSpeed Mercedes, rispettivamente con la Chevy #3 e con l’AMG GT3 EVO #69.
Neil Verhagen è salito in cattedra dopo la 12ma bandiera gialla con la BMW #1. Il giovane alfiere del brand teutonico sta respingendo gli attacchi di Nico Varrone (Corvette #4) e della Ford Mustang di Olsen. Presente in lotta anche Maxime Martin con la Mercedes #69, mentre è da rimarcare una penalità per la Chevy #3 dopo un contatto in curva 2 con la Ferrari #81 DragonSpeed.
GTD
AWA Corvette #13 ha beffato Lone Star Racing Mercedes #80 in GTD dopo diciotto ore d’azione, le due vetture si sono ritrovate al comando in seguito ad una sanzione per pit irregolare inflitta all’AMG GT3 #57 Winward Racing.
Il team americano, campione in carica in GTD, ha dovuto quindi tornare a recuperare posizioni dopo aver annullato cinque giri di ritardo rispetto alla testa della corsa. Significativo recupero anche da parte dell’Aston Martin #27 Heart of Racing, auto che ha perso posizioni nelle ultime ore della notte in seguito ad un contatto in curva 6 con la Porsche #120 Wright Motorsport.
Il 12mo restart è stato più che mai complicato per la classe GTD con AWA Corvette #13 davanti alla Mercedes #80 Lone Star Racing. Scott Andrews, al volante dell’auto tedesca, è finito in testacoda in curva 1, tradito dallo sporco posto ai margini della carreggiata. L’australiano ha dovuto alzare bandiera bianca, out insieme alla Ferrari #21 AF Corse di Alessandro Pier Guidi ed alla Lamborghini #78 Forte Racing di Misha Goikhberg.
Corvette resta in cima alla classifica sull’Aston Martin #27 Heart of Racing. In lotta è tornata anche la Mercedes #57 Winward Racing, al top dodici mesi fa a Daytona e successivamente anche a Sebring.
Luca Pellegrini
Foto. Porsche Motorsport