Sabato 26 maggio 1923, Le Mans. Sono trentasette le vetture al via del primo Gran Premio della Velocità e dell’Endurance/Rudge-Withworth Cup, tutte schierate da un costruttore e non dai singoli piloti. La maggior parte delle auto è di colore blu, designato per rappresentare la Francia. Solo una Bentley verde e due Excelsior gialle si distinguono dal gruppo. Il numero di gara è assegnato in base alla dimensione del motore, in ordine decrescente. Le macchine sono allineate a due a due sul rettilineo principale, la procedura di partenza prevede che tutti abbiano il motore spento.
Nonostante non fossero previste prove ufficiali, alcuni team arrivarono la settimana precedente per prendere confidenza con il tracciato. L’ordine di partenza è stabilito dall’ordine di presentazione della domanda di ammissione alla corsa.
Alle 16.00, con pioggia e vento, prese avvio la prima 24 Ore di Le Mans. La bandiera per segnalare l’avvio della gara fu sventolata dal primo cronometrista, Monsieur Carpé. La gara prese vita sin da subito con le due Excelsior belghe sorpassate all’avvio dalla vettura del duo Robert Bloch’s Lorraine-Dietrich. Fu chiaro dall’inizio che le automobili più rapide erano la Bentley, le due Excelsior e le Chenard-Walcker. Durante le prime ore non ci furono gravi incidenti nonostante le avverse condizioni meteo.. I primi pit stop arrivarono dopo tre ore di gara, una fase cruciale prima dell’arrivo della notte.
Il buio peggiorò ancora di più le condizioni, già difficili, in cui i piloti si trovavano. La maggioranza delle auto viaggiava senza copertura per migliorare la velocità e l’efficienza a discapito del pilota, esposto alle intemperie. La pioggia, inoltre, aveva danneggiato i sistemi elettrici delle vetture che si trovarono a gareggiare senza fari. Durante la notte, un sasso bucò il serbatoio di una Bugatti che si fermò ad Arnage. La pilota, René Marie, percorse a piedi i 5 chilometri che la separavano dai pit, riempì due taniche di benzina e tornò alla sua vettura effettuando il rifornimento per poi ripartire.
Il lavoro notturno per riparare i danni subiti dalle vetture fu un classico già alla prima edizione. Alle 5 del mattino successivo, a 12 ore dalla partenza, la Chenard-Walcker del duo Léonard/Lagache aveva due giri di vantaggio sulla Bentley in seconda posizione. Con il mattino, la pioggia fece spazio al sole e le strade, sempre più asciutte, favorivano una Bentley che girava su tempi sempre più rapidi fino a quando un incidente simile a quello della Bugatti costrinse la vettura a fermarsi ad Arnage. La corsa del pilota dai pit verso l’auto con le taniche di benzina, questa volta, fu aiutata dalla bicicletta prestata da un gendarme.
L’incidente consegnò alla coppia Léonard/Lagache la vittoria della corsa davanti alla vettura gemella del duo Dauvergne/ Bachmann. Terzo posto per de Tornaco/ Gros per Établissements Industriels
Jacques Bignan.
Marco Rocchi
Foto. 24 Hours of Le Mans
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