Chrisopher Haase/Markus Winkelhock/Patric Niederhauser regalano all’Audi la 8h di Indianapolis, secondo atto dell’Intercontinental GT Challenge powered by Pirelli. Gli alfieri di Sainteloc Racing si impongono sulla Mercedes #89 di Raffaele Marciello/Daniel Juncadella/Timur Boguslavskiy (AKKA) e sulla Lamborghini #3 di Jordan Pepper/Andrea Caldarelli/Mirko Bortolotti (K-PAX Racing).
8h di emozioni
Alessandro Pier Guidi, scattato dalla pole-position, ha gestito al meglio lo start respingendo gli attacchi di Maro Engel (Craft-Bamboo/Mercedes #90). Il portacolori della Ferrari #51 (AF Corse) ha subito preso il largo, un vantaggio che è stato presto interrotto dai problemi della McLaren #70 dell’Inception Racing, ferma nella ghiaia dell’infield dopo un contatto con la Lamborghini #88 del Zelus Motorsports.
Dopo la prima caution e la successiva green flag, la 488 #51 ha nuovamente allungato sulla Mercedes #99, mentre l’Audi #37 dell’olandese Robin Frinjs (WRT) perdeva terreno in seguito ad un contatto in curva 1 con la già citata McLaren #70 che ha completamente sbagliato il punto di frenata. Il vincitore della 24h Le Mans 2021 in LMP2 è rientrato in pit lane ed ha ceduto il voltante a Mattia Drudi, mentre la Lamborghini #3 del sudafricano Jordan Pepper (K-PAX Racing) perdeva terreno in seguito ad una foratura all’anteriore destra.
Un momento interessante, il primo della corsa, è arrivato a 7h e 15 dalla conclusione con un pit stop anticipato della Lamborghini #6 di K-PAX Racing di Corey Lewis/Giovanni Venturini/Marco Mapelli. La sosta è stata ‘copiata’ nei minuti successivi da parte della Ferrari #71 di Antonio Fuoco/Alessio Rovera/ Callum Ilott, una situazione che preceduto la seconda caution di giornata in seguito ad un errore da parte della 488 GT3 #61 di AF Corse.
Rovera ha preso il volante della Ferrari ed è balzato al comando grazie alla sosta di tutti gli altri avversari. Allo scoccare della prima ora la #71 sulla McLaren #59 del Crucial Motorsport di Paul Holton. Quest’ultimo è passato nei minuti successivi al comando grazie ad una sanzione inflitta ad Alessio Rovera per un infrazione in pit road.
Mercedes al comando nella seconda ora
AKKA ASP ha conquistato il comando delle operazioni nella seconda ora grazie allo spagnolo Daniel Juncadella #89. Lo spagnolo ha beffato Holton ed ha subito allungato sulla concorrenza che ha impiegato un paio di giri prima di beffare la McLaren del Crucial Motorsport.
Il nativo di Tallahassee (Florida) ha commesso un errore nel traffico ed è stato beffato dal tedesco Maro Engel (AMG #99) e dal danese Nicklas Nielsen (Ferrari #51). Le due vetture sono state seguite dal tedesco Patrick Niederhauser (Audi/Sainteloc #25) che non ha perso l’occasione per salire al quarto posto. I tre equipaggi citati hanno dato vita ad una bella lotta, mentre Juncadella portava a 5.3 secondi il proprio margine sui rivali.
Una nuova caution, la terza di giornata, è entrata a 6h e 17 dalla conclusione in contemporanea con l’ingresso ai box della Mercedes #99, dell’Audi #25 e della R8 di Charles Weerts (WRT #32), una mossa che ha permesso a questi tre equipaggi di ripartire nella Top3.
Markus Winkelhock #25 ha guidato il gruppo alla green flag davanti ad Engel ed a Charles Weerst, mentre la Mercedes #89 di AKKA ASP scivolava sesta con al volante il russo Timur Boguslavskiy. Un fatto importante è arrivato a 6h dalla fine quando, nel terzo settore della pista, Weerst si è toccato con Engel dopo un tentativo quasi impossibile si sorpasso. L’Audi #32 e la Mercedes #99 sono finite nell’erba, un incidente che si poteva evitare.
Ferrari torna al comando ed allunga
La Rossa è tornata in vetta nelle fasi seguenti, mentre la R8 #32 di WRT riceveva una penalità per il contatto contro la Mercedes #99. AF Corse ha lasciato alla Lamborghini #3 di Jordan Pepper/Andrea Caldarelli/Mirko Bortolotti (K-PAX) di concludere al comando le prime 3h, ‘traguardo volante’ che ha sancito la fine del Fanatec GT World Challenge America powered by AWS. L’auto che ha vinto la serie statunitense non ha preso i punti per il campionato in quanto iscritta all’IGTC. Il ‘successo’ è andato infatti all’Acura #77 del Compass Racing con Ashton Harrison/Matt McMurry.
La 488 GT3 #71 di Antonio Fuoco/Alessio Rovera/ Callum Ilott si è messa a dettare il passo davanti alla #51 di Alessandro Pier Guidi/ Nicklas Nielsen/Côme Ledogar, mentre la Mercedes #99 accusava un giro di ritardo dalla testa della corsa.
La situazione è cambiata poco a 3h e 50 dalla conclusione dopo oltre 60 minuti di dominio da parte della casa di Maranello. Una caution, entrata in seguito a dei problemi per l’Astoin Martin #09 GT4 dell’Automatic Racing, ha ricompattato il gruppo per l’ennesima volta. Rovera ha trainato il gruppo alla green flag davanti a Nielsen ed a Bortolotti, una ripartenza che si è tramutata stata subito in una nuova caution in seguito ad un problema da parte della Porsche GT4 in difficoltà.
Dopo un testacoda per un contatto nell’ultimo tratto della pista, i problemi per la Ferrari #51 sono continuati in seguito ad un drive through inflitto per aver toccato la Mercedes #63 del DXDT Racing. Il successivo turno di pit ha cambiato volto ad una classifica che è stata rivoluzionata nuovamente in occasione di una nuova caution.
Mercedes gioca con la strategia e torna leader
Grazie ad una strategia perfetta è tornata al comando la Mercedes #99 del Craft Bamboo davanti all’Audi #26 di Sainteloc Racing affidata al belga Nicolas Baert davanti al connazionale Charles Weerst #32. La bandiera verde è durata ben poco ed la 8h di Indianapolis è stata subito neutralizzata per un problema alla Porsche 911 GT3-R #20 di Wright Motorsport.
Dopo un nuovo restart ed una successiva caution per l’uscita di scena, la seconda di giornata per la Ferrari #61 di AF Corse, il sudafricano Jordan Pepper (K-PAX/Lamborghini #3) ha attaccato in curva 1 la seconda posizione del tedesco Christopher Haas #25. Il tentativo è finito male con l’ex portacolori di Bentley che ha dovuto cedere il passo a Juncadella #89 che si è messo all’inseguimento dell’Audi #25
A meno di 3h dalla conclusione è arrivato il pit della Mercedes #99 che ha ceduto il comando all’Audi #25 e successivamente alla Ferrari #71 davanti ad Dries Vanthoor/Charles Weerts/Christopher Mies (WRT #32). Tutto è rimasto abbastanza cristallizzato fino ad 1h e 30 dalla conclusione quando, dei detriti, hanno ‘congelato’ ancora tutto.
Ferrari vs Audi per la leadership
Una nuova ripartenza ha riacceso la battaglia con Niederhauser #25 che si è messo all’attacco di Raffaele Marciello #89. Il portacolori di Sainteloc ha sfidato il pilota di AKKA nel secondo settore della pista, un tentativo che ha spalancato la porta ad Ilott (AF Corse #71) che ha preso la leadership sull’Audi e sulla Mercedes.
Il britannico e l’ex campione dell’ADAC GT Masters hanno iniziato una lotta incredibile per il successo, una battaglia che è terminata a 50 minuti dalla conclusione. Il tedesco si è fermato in pit lane, mentre l’ex pilota di F2 ha proseguito prima di commettere un clamoroso errore. L’inglese ha sbagliato le misure con un’Aston Martin GT4 colpendo il doppiato ed il muro laterale. La 488 GT3 #71 si è fermata ai bordi della curva 4 dello Speedway e non è più ripartita.
40 minuti d’azione
Back to racing e subito caution con la Mercedes #99 che ha terminato la propria corsa nel secondo settore della pista dopo un contatto con l’Acura #77 del Compass Racing. Alla ripartenza è arrivato un nuovo colpo di scena con Dries Vanthoor, leader della prova, sanzionato per non aver rispettato delle norme della direzione gara.
Patric Niederhauser è balzato leader davanti a Marciello che ha provato in tutti i modi a ricucire il gap con l’alfiere di Audi, una missione non riuscita. Terzo posto finale per la Lamborghini #3 di K-PAX Racing, quinto per la Ferrari #51 di AF Corse che nel finale ha rimediato una sanzione per un contatto nel secondo settore della pista.
Prossima prova dell’Intercontinetal GT Challenge in quel di Kyalami a dicembre.
Luca Pellegrini