Tom Blomqvist/Helio Castroneves/Olivier Jarvis/Simon Pagenaud (Meyer Shank Racing with Curb-Agajanian #60) hanno siglato la Rolex 24 at Daytona. Il quartetto regala la seconda gioia ad Acura dopo una sfida negli ultimi minuti contro l’Acura #10 di WTR. Porsche svetta in GTD PRO con Pfaff dopo una lotta d’altri tempi contro KCMG.

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Conway si è messo all’attacco delle Cadillac dopo l’ennesima tornata di pit a 5h e 37 dalla conclusione. Il campione del mondo in carica e vincitore della 24h di Le Mans ha inseguito Rossi #10 (WTR) che a sua volta impensieriva Helio Castroneves (Shank #60). L’alfiere di Toyota ha preso il secondo posto e si è lanciato all’inseguimento del quattro volte vincitore della Indy500, protagonista per tutta la corsa. Il britannico è salito in vetta mettendo un ampio margine su Rossi e Jarvis, in scena al posto di Castroneves.

La Cadillac #31 di Derani, dopo il pit, ha beffato tutti e si è portato al vertice su Duval #5 e Pagenaud #60. Da evidenziare i lunghissimi stinti di Shank Racing, puntualmente più in ritardo in pit road rispetto ai diretti avversari per il successo finale.

Duval, prima di un nuovo turno di soste, ha conquistato la leadership effettiva della corsa su Derani che non è stato in grado di rispondere al transalpino. Terza posizione per WTR #10 davanti all’Acura #60 di Shank Racing che conferma la tendenza ad allungare la sosta.

Allo scoccare delle due ore la #5 il comando è passato nelle mani di Cadillac #31 e l’Acura #10, ma la corsa è presto cambiata radicalmente. Una LMP3 (AWA #14) ha innescato infatti una nuova SC ad 1h e 50 dalla conclusione in seguito ad un problema alla Bus Stop. Le due Acura si sono fermate in pit road, una scelta non condivisa dalle Cadillac che hanno atteso l’ingresso del FCY.

Taylor si è ritrovato leader su Blonqvist che non ha perso tempo per infilare la vettura #10. Duval ha visto un piccolo tentennamento da parte di Taylor che dopo aver subito l’Acura #60 si è piegato anche alla #5 del JDC Miller-Motorsport per qualche minuto.

Tutto appariva più delineato con Acura e Cadillac in battaglia, un duello che si è deciso a pochi minuti dalla fine con una nuova bandiera gialla per rimuovere la Lamborghini Huracan GT3 del TR3 Racing (GTD), auto ferma in curva 3.

Un nuovo pit, il penultimo della giornata, ha premiato Shank Racing #60 davanti alla vettura #10 del WTR che come l’altra Acura in pista ha deciso di non fermarsi ai box per uno slash prima della ripartenza. Questa strategia è stata promossa da Action Express #31 e da JDC-Miller Motorsport #5

Gli ultimi passaggi nel ‘World Center of Racing’ sono stati semplicemente unici con le due Acura di testa che si sono contese il primato. Castroneves #60 ha difeso la leadership su R. Taylor #10 che ha più riprese ha cercato di conquistare la vetta del gruppo, una missione non riuscita. Secondo acuto per il marchio giapponese nel catino statunitense, il primo con Shank Racing che nel 2021 non aveva vinto neanche una corsa. Chiude il podio la Cadillac #5 del JDC-Miller, mai in grado di impensierire i rivali nel finale.

LMP2/LMP3

Situazione abbastanza delineata in LMP2 ed in LMP3 a 6h dalla fine. Pato O’Ward/ Colton Herta/Devlin DeFrancesco/Eric Lux (DragonSpeed #81 ) sono stati i padroni in LMP2, mentre Gar Robinson/ Felipe Fraga /Kay van Berlo/Michael Cooper (Riley Motorsports #74 ) dettavano il passo indisturbati il passo in LMP3.

Il successo per quanto riguarda la lotta in LMP2 si è deciso nel finale con un deciso attacco di Deletraz (Tower Motorsport #8) ai danni di Herta #84. L’elvetico ha tagliato completamente la ‘Le Mans’, una situazione che lo ha costretto a rientrare in terza posizione alle spalle dell’Oreca #29 del Racing Team Nederland con Frits van Eerd/Giedo van der Garde/Dylan Murry/Rinus Veekay (Racing Team Nederland #29).

Chiude il podio della LMP2 il quartetto formato da John Farano/Louis Deletraz/Rui Andrade/ Ferdinand Habsburg ( Tower Motorsport #8), mentre il Riley Motorsports si è confermato al vertice della LMP3. Secondo posto per Joao Barbosa/ Lance Willsey/ Sebastian Priaulx/ Malthe Jakobsen (Sean Creech Motorsport #33) davanti a Jon Bennett /Colin Braun/George Kurtz /Nic Jonsson (CORE autosport #54)

GTD PRO

Dopo lo scoccare delle 6h to go, la classe GTD PRO restava abbastanza immutata con Laurens Vanthoor/Patrick Pilet/Dennis Olsen/Alexandre Imperatori (KCMG #2) al comando davanti alla 911 GT3-R #9 di Pfaff Motorsports ed alla Ferrari #62 di Risi Competizione. Le due auto tedesche si sono sfidate a 2h e 30 dalla conclusione, una sfida oltremodo interessante che ci ha tenuto compagnia fino alla fine.

Jaminet è salito sulla #9, Vanthoor ha preso il volante della gemella #2 e si è messo all’inseguimento del francese che ha chiuso ripetutamente tutte le curve. Il giovane volto della casa tedesca ha respinto il campione 2019 della classe GTLM che al restart ha avuto l’opportunità di rifarsi alla successiva ripartenza.

La lotta per il primato, dopo la già citata Caution per rimuovere la Lamborghini, è stata semplicemente emozionante con Vanthoor e Jaminet che non si sono risparmiati. Il belga ha sferrato a pochi minuti dal termine l’attacco sul rivale che ha risposto colpo su colpo. La Rolex 24 si è decisa all’ultimo giro alla ‘Le Mans’, l’ex pilota Audi ha provato all’esterno, ma dopo aver tagliato la chicane con l’avversario ha perso il controllo dell’auto e si è girato nell’erba perdendo anche la seconda posizione che è finita nelle mani della Ferrari. Primo acuto nel ‘World Center of Racing’ per la Porsche #9 che festeggia al termine di una competizione stellare che ci ha tenuti incollati fino alla bandiera a scacchi!

GTD

McLaren ha preso quasi a sopresa il comando delle operazioni, mentre Winward Racing #56 cercava in tutti i modi di infilare la Porsche di Wright Mototsports #16. Pepper, alfiere di Inception Racing, ha provato la fuga con l’auto del team inglese che debutta a tempo pieno nella serie.

A 5h e 30 si è spenta la favola di Winward, out per un problema tecnico. La Ferrari #21 di AF Corse saliva al secondo posto, auto apparentemente spacciata dopo la metà della Rolex 24. Il recupero della 488 GT3 è stato semplicemente incredibile, mentre la McLaren #70 si portava negli scarichi della Porsche.

Frederik Schandorff, campione 2021 del GT Open, ha strappato a Lietz il primato in curva 1 ed ha subito allungato sull’austriaco che ha provato in un qualche modo a respingere l’assalto dell’avversario. Il portacolori del marchio teutonico si è riportato sul danese ed ha dato vita ad un bel duello che ci ha accompagnato allo scoccare della 20° ora.

Il sogno del marchio di Woking si è infranto a 4h dalla conclusione dopo un duello molto spettacolare con Wright Motorsports. Schandorff si è dovuto fermare in pit lane per un problema all’impianto frenante che ha escluso la #70 dalla lotta per la Rolex 24. La Ferrari #52 ha preso la seconda piazza, mentre Magnus Racing agguantava la terza posizione con Aston Martin.

La caution non ha cambiato le carte in tavola con Wright che inizia nel migliore dei modi la stagione davanti alla vettura di John Potter/Andy Lally/Spencer Pumpelly/Jonathan Adam (Magnus Racing #44) e di Mike Skeen/Stevan McAleer/ Scott Andrews/James Davison (Gilbert Korthoff Motorsports #32). Errore clamoroso da parte della Ferrari #52 che ha gettato al vento il podio con una sanzione in pit road.

Luca Pellegrini

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